RADICI DI UN’IDEA

La nostra è una storia di famiglia, nata da un’intuizione semplice: credere nel proprio territorio. Dalle colline vocate al tartufo alle alture coltivate a vite, il legame con la terra è sempre stato il punto di partenza.

Nel 2020 inizia un nuovo capitolo: la viticoltura di alta quota. Con la stessa dedizione riservata al tartufo, nasce un progetto che unisce eleganza internazionale e rispetto per l’identità del luogo.

DOVE LA VITE SFIDA LA GRAVITÀ

I nostri vigneti crescono tra i 650 e i 1.000 metri, su versanti scoscesi, esposti al sole e modellati da escursioni termiche importanti. In queste condizioni estreme, l’uva matura lentamente, assorbendo la mineralità del suolo e restituendo vini freschi, profondi, longevi.

Coltivare in altura non è una scelta facile, ma è la sola che ci somiglia. Ogni filare racconta una storia di equilibrio, di fatica e di rispetto per un territorio che chiede molto, ma restituisce tutto.

FORMA E VITE SECONDO SIMONIT & SIRCH

La selezione dei vitigni è nata da uno studio pedologico approfondito, condotto dal professore Pierpaolo Sirch, che ha individuato nel Pinot Nero e nello Chardonnay le varietà più adatte a questo territorio.

Ogni pianta è stata scelta con cura e impostata secondo il metodo Simonit & Sirch, basato sulla ramificazione e sul rispetto del legno. Una potatura lenta, che segue il tempo della vite, per mantenerne intatto il sistema linfatico e garantirne la longevità.

La scelta che ci definisce

“Non abbiamo scelto la via più facile.

Abbiamo scelto quella che somiglia a noi.”

OLTRE LA SUPERFICIE

Abbiamo scelto di affidarci al design per raccontare ciò che le parole non bastano a dire. Per questo progetto abbiamo lavorato con Mario Di Paolo, uno dei nomi più rilevanti nel panorama internazionale. Il suo approccio innovativo ha trasformato la bottiglia in una scultura, capace di restituire l’identità della cantina attraverso forme, materiali e simboli.

MEMORIA INCISA

Ogni dettaglio – dall’etichetta tridimensionale ai rilievi sul vetro – unisce eleganza, narrazione e senso di appartenenza. Il bronzetto di Ercole, protagonista dell’etichetta, rievoca la leggenda delle grotte del Monte Taburno: un omaggio al territorio e alla sua forza antica.


Espressioni d'altura

PINOT NERO

La bottiglia del Pinot Nero si distingue per l’embossing che richiama lo stemma di famiglia, per l’intarsio laterale con il nome della cantina e per l’assenza di capsule vistose, sostituite da una finestra dorata che lascia intravedere il tappo in sughero. Ogni dettaglio è pensato per esprimere sobrietà, personalità e precisione.

CHARDONNAY

L’etichetta è un omaggio al territorio: in rilievo, il bronzetto di Ercole – simbolo di Montesarchio – lega la bottiglia al mito e al paesaggio che la circonda. I materiali, materici e raffinati, accompagnano il gesto della degustazione con coerenza visiva e tattile. Una scelta che riflette l’identità dello Chardonnay: essenziale, elegante, profondamente territoriale.

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